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Tumore al Cervello da uso eccessivo del Telefonino aziendale: Rendita Vitalizia INAIL

Ivrea, l’Inail è stata condannata a pagare una rendita per tutta la vita ad un dipendente per un tumore al cervello causato dall’eccessivo uso del telefono cellulare per lavoro. La vicenda riguarda un dipendente dell’azienda telefonica Telecom che per lavoro ha dovuto utilizzare il telefono cellulare in modo intensivo. L’uomo infatti ha telefonato per almeno tre ore ogni giorno per ben 15 anni.

Così dispone la sentenza del giudice Luca Fadda del tribunale di Ivrea, il quale ritiene che la causa del neurinoma che ora affligge l’uomo sia da ricondursi senza dubbio all’uso prolungato dell’apparecchio.

Questo è il risultato della perizia svolta dall’incaricato del giudice la quale non lascia spazio ad altre ipotesi: l’uso del cellulare ha un “sicuro effetto cancerogeno”.  La sentenza del giudice, datata 11 aprile, evidenzia come sia presente il necessario “nesso di causa” tra il tumore al cervello e l’uso di un apparecchio cellulare.

Non è una novità che il telefonino possa causare un cancro: già nel 2011 la Iarc aveva relegato il cellulare nella categoria 2b sostenendo che le onde elettromagnetiche con le quali lavora questo mezzo di comunicazione siano cancerogene. L’ incaricato del giudice sostiene però che gli studi della Iarc siano “troppo positivi” e che andrebbero rivisti in negativo. A dare fondamento alla sua teoria ci sono studi del dipartimento di oncologia dell’università di Orebro in Svezia che provano come sottoporsi a frequenze degli apparecchi a trasmissione mobili (cellulari ma anche cordless) faccia triplicare o quadruplicare i rischi di carcinomi alla testa.

La sentenza di Ivrea però è rivoluzionaria ed importante per il suo primato: è la prima volta che in Italia, da un punto di vista giuridico, viene riconosciuta tale correlazione causa-effetto già nel primo grado. Questo risultato è ottenuto grazie all’evoluzione costante delle conoscenze in campo scientifico e medico.

Il dipendente Telecom denuncia come per lavoro dovesse fare diverse telefonate giornaliere anche di 20 o 30 minuti. All’inizio ha incominciato a non sentire bene da un orecchio ma pensava fosse una semplice infezione. Col passare del tempo però ha capito che il problema era dovuto a qualcosa di più serio di semplici orecchie tappate. Si è sottoposto quindi ad esami più approfonditi e ha scoperto il carcinoma. La soluzione è stata quella di rimuovere tutto il nervo acustico con la conseguenza che ora l’ex dipendente non può più sentire dalla parte destra. Già qualche anno fa si era vista una vicenda simile, per certi versi. Il caso riguardava il sig. Innocente Marcolini, dirigente aziendale, anche lui affetto da un tumore. Il sig. Marcolini  però riuscì ad ottenere giustizia solo espletando tutti i gradi della giustizia ed andando in Cassazione.

È importante sapere che usare il cellulare senza le giuste precauzioni (senza cuffie e per tempo prolungato) può portare a conseguenze molto serie. Soprattutto ai bambini e alle donne incinte.

Con la vittoria della causa contro l’Inail, questa è stata condannata a pagare la rendita per tutta la vita alla vittima per “danno sul lavoro” causato dal telefonino che usava per lavorare.

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