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Infortuni sul lavoro: 3 morti al giorno. Troppi.

Infortuni sul lavoro: 3 morti al giorno. Troppi. Nel 2015 gli infortuni mortali sul lavoro, purtroppo, sono ricominciati a crescere: L’INAIL infatti ha registrato un aumento del 16% rispetto al 2014, bel 163 casi in più rispetto al precedente anno. Il 2015 infatti è stato un anno nefasto che segue cinque anni in cui la tendenza era quella opposta dove si era assistito ad una riduzione delle denunce del 24%. Il dato positivo è che, sebbene siano aumentati i decessi, in generale, nello scorso anno sono diminuite le denunce del 4% rispetto al 2014. L’INAIL precisa che si tratta di dati ancora in corso di definizione perché riferiti a procedimenti in corso e che quindi devono confermare che riguardino effettivamente incidenti legati a cause di lavoro.

Parlando del 2016, sin’ora (l’INAIL, di nuovo, precisa che si tratta di dati provvisori diffusi alla Festa dei Lavoratori il 1 maggio scorso) si sono registrate 152.573 denunce di infortunio di cui 176 quelli mortali, ovvero circa 14% in meno rispetto l’anno prima.

Il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan, evidenzia come si tratti ancora di un dato preoccupante e che i morti sul lavoro sono ancora troppi in Italia. Tre morti al giorno, sostiene, rappresentano una sconfitta per tutti: per le istituzioni, per le imprese, per gli organismi di controllo e per le parti sociali. Secondo Furlan la soluzione sta nella prevenzione che deve viaggiare a braccetto con l’istruzione: serve un’azione culturale che parta sin dalla scuola media e che evidenzi come la sicurezza e la salute sul posto di lavoro debbano essere una priorità per l’Italia.

Anche Renata Polverini, vicepresidente della commissione lavoro e responsabile nazionale del dipartimento lavoro e politiche sindacali di Forza Italia, si dichiara d’accordo con la Furlan e sottolinea come probabilmente la diminuzione degli infortuni del 2016 è una conseguenza del mercato del lavoro che non ha ancora ripreso a crescere.

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